In Turchia dal 19 marzo sono in corso proteste su larga scala contro il regime di Erdogan. Dopo l’arresto del sindaco di Istanbul, milioni di persone sono scese in strada: tra questi moltissimi giovani e studenti universitari.
Ece Temelkuran, giornalista e scrittrice turca in esilio dal 2012, analizza le proteste di Turchia, Serbia e Stati Uniti nate per porre fine al sanguinoso inverno della politica e si chiede se le masse che scendono in strada possano portare con sé una nuova primavera. Abbiamo davvero bisogno di speranza per agire? La rabbia è lo strumento politico giusto per resistere ai sistemi oppressivi? Come faremo a gestire le nostre paure nel XXI secolo? L’amore radicale è una proposta politica seria per i nostri tempi? Dall’autrice di “Come sfasciare un Paese in sette mosse” prende vita un manifesto contro un mondo senza cuore.
Ece Temelkuran, giornalista, scrittrice e attivista turca, collabora con diverse testate internazionali. Nel 2012 è stata licenziata dal giornale turco «Habertürk» per alcuni articoli critici nei confronti del governo, in particolare a proposito del massacro di curdi. Per il suo operato è stata insignita del Premio per la libertà di pensiero Ayşe Zarakolu dell'Associazione per i diritti umani della Turchia, dell'Ambassador of New Europe Award e del Premio PEN per la pace. In Italia ha recentemente pubblicato Come sfasciare un paese in sette mosse. La via che porta dal populismo alla dittatura (Bollati Boringhieri 2019) e La fiducia e la dignità. Dieci scelte urgenti per un presente migliore (Bollati Boringhieri 2021).