L’escatologia, cioè la dottrina cristiana delle cose ultime, si muove tra due estremi: da una parte c’è il pericolo di presumere di sapere troppo del cielo e dell’inferno, dall’altra c’è il rischio di restare senza parole. L’enigma della fine dei tempi chiede una sfida a partire dai testi biblici e dalle teologie escatologiche. Con il sogno che, alla fine, tutto possa trovare pienezza di compimento.
Don Sergio Massironi, presbitero della diocesi di Milano, condurrà il pubblico in una ricerca difficile sulle cose ultime che riguardano la fede cristiana. Perché, come dice il teologo von Balthasar, «chi si rifiuta di guardare in quella profondità difficilmente potrebbe riuscire a sviluppare tutto il concetto di grazia e redenzione che ci è accessibile nella fede». Non è forse la consapevolezza della fine che stimola l’agire umano ed è la ragione della speranza?
Don Sergio Massironi, Teologo nel Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, dirige la ricerca internazionale Doing Theology from the Existential Peripheries. Dopo la formazione nel Seminario di Venegono ha studiato Filosofia all’Università Vita e Salute San Raffaele, quindi Teologia a Milano e a Vienna, dedicandosi contemporaneamente all’educazione in parrocchie e scuole dell’hinterland milanese. Editorialista de L'Osservatore Romano, cura il blog A misura d’uomo. Per Castelvecchi dirige la collana Teologia dalle periferie. Tra i suoi libri più recenti Il cardinale inquieto (Vita e Pensiero 2021), Cattolico cioè incompleto (Castelvecchi 2022), Fare è pensare (Electa 2022), Sulle tracce di Dio (Castelvecchi 2023), Sperare a occhi aperti (Castelvecchi 2024)