Il cristianesimo di domani sarà diaspora o non sarà

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Venerdì 22 luglio
Daniele Rocchetti


Da laico nella città
Il superamento della figura sacra del prete.
Il ruolo di Papa Francesco



Da molti anni Danièle Hervieu-Léger è un’attenta osservatrice dei cambiamenti in atto nel cattolicesimo d’occidente. Sociologa di valore, preside all’ Ècole des hautes études en sciences sociales di Parigi, ha da poco pubblicato in francese il suo ultimo studio dal titolo emblematico: “Verso l’implosione. Interviste sul presente e sul futuro del cattolicesimo” (Seuil, 2022).  Hervieu-Leger, ospite alla prossima edizione di Molte Fedi in dialogo con Franco Garelli (22 novembre – ore 20.45/online) ha rilasciato una lunga intervista pubblicata da Le Monde che è il caso di riprendere.

In discussione il prete “figura sacra”

Il dialogo parte dalla crisi avviata in Francia dalla pubblicazione del rapporto della commissione Sauvè che ha rivelato l’ampiezza delle aggressioni sessuali nella Chiesa cattolica. Una crisi dalla quale – secondo la sociologa – la Chiesa potrà uscirne solo se sarà capace di superare il sistema di autorità centralizzatrice e rimettere in discussione la sacralità del prete.

La crisi non è temporanea, rivela piuttosto il fallimento generale del “sistema romano” e mette in luce il sistema di potere nella Chiesa. Per questo Hervieu-Leger, al pari di molti altri, sottolinea il carattere “sistemico” degli abusi, che non possono essere ridotti agli errori di alcuni individui.

“La Chiesa cattolica, almeno dal Concilio di Trento (1354-1563) si è costruita sulla sacralizzazione della figura del prete. Il prete ha uno status distinto dai fedeli, appartiene ad uno stato superiore. Questa separazione dai battezzati comuni coinvolge il corpo del prete, attraverso il celibato, a cui è tenuto a partire dalla riforma gregoriana (1073-1085) e che fa di lui un essere “a parte”.