Scanzorosciate: un orto nella scuola

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Durante il silenzio innaturale di chiusura delle scuole, qualcosa di vitale ha continuato a crescere e a richiedere cura ed attenzioni nell’Istituto Comprensivo di Scanzorosciate.

di / Lara Bortolai

Quasi 5.000 metri quadrati di verde – è uno degli orti didattici più grandi d’Italia – ospitano numerose varietà di alberi da frutto, varie specie di ortaggi e piante officinali, un piccolo uliveto, una serra e qualche filare di viti da Moscato.

Ora che la didattica è tornata in presenza e anche le visite all’orto sono nuovamente possibili, Fiorenzo, che coordina la rete dei volontari, mostra con orgoglio l’appezzamento in cui è stato appena tagliato il grano e racconta di come i bambini siano andati al frantoio e abbiano seguito passo per passo tutta la filiera fino all’entusiasmo di un sacchetto di farina ciascuno, poi portato a casa.
 
Dal 2016, infatti, l’orto didattico - presso la sede della Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Merini” in Via degli Orti 37 – è diventato Orto in Condotta di Slow Food e, da allora, una serie di progetti hanno valorizzato la lavorazione di semplici prodotti, come il pane o l’olio, a cui i bambini possono partecipare in ogni fase, acquisendo maggior rispetto e consapevolezza nel consumo e contenimento dello spreco alimentare.


Mentre sfiliamo accanto alle zucche fiorite, Fiorenzo ci racconta che l’orto è nato nel marzo del 2011 e, dopo i primi mesi di bonifica e preparazione del terreno per le prime semine, ha continuato ad ampliare il suo bacino di realtà coinvolte, non limitandosi solo ai bambini del plesso, ma estendendo le attività didattiche anche alle Scuole d’Infanzia paritarie del territorio, alle aziende ed ai consorzi agricoli vicini e, più in generale, a tutta la cittadinanza. Sì, perché una volta a settimana, il martedì, chiunque a Scanzorosciate può comprare frutta e verdura di stagione al mercatino organizzato dai volontari, principalmente genitori e, soprattutto,pensionati.

Con le classi, invece, vengono attivati in parallelo incontri in aula, dedicati all’analisi critica dell’alimentazione dei ragazzi, allo scenario geografico e culturale legato al cibo nel mondo o a laboratori del gusto, ed esperienze “sul campo”.

A fine anno, poi, sono proprio i bambini a giocare un ruolo didattico conducendo alcune attività per un pubblico di genitori ed insegnanti!

Salutiamo i volontari, passando per il frutteto che ospita alberi da kiwi, fichi, prugne, albicocche, pere, mele e nespole.
Il giardino di una scuola in collina è una preziosità pensata e curata con grande impegno, un’idea didattica che, sicuramente con altre modalità e formule in relazione ad altri spazi, sarebbe bello diventasse una prassi scolastica diffusa.

 


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