Si possono incontrare cristianesimo e femminismo? La rivelazione può dirsi compiuta se a tutti non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio? Occorre capire quali aspetti della vita e della fede sono davvero in contraddizione, e soprattutto se certi insegnamenti non siano semplicemente un'eredità storica da ridiscutere ogni giorno alla luce del Vangelo e della propria intelligenza. D'altronde, lo stesso Dio dei cristiani è contraddittorio: è divino ma anche umano, è uno ma anche trino, è onnipotente ma è morto in croce. Occorre affrontare alcune di queste antinomie, e mostrare come la pratica della soglia, che rigetta l'appartenenza a un unico recinto, cioè la queerness, sia una pratica che concerne la fede. Accettarla come tale significherebbe riconoscere, come afferma Michela Murgia, che «il confine non ci circonda, ma ci attraversa, e che quel che avvertiamo come contraddizione è in realtà uno spazio fecondo di cui non abbiamo ancora compreso il potenziale vitale».
Selene Zorzi è docente stabile di Teologia spirituale all’Istituto Teologico Marchigiano (Ancona) e insegnante di Filosofia, Storia e Scienze umane in un Liceo di Verona.
Ha insegnato Filosofia, Antropologia e Patrologia all’ISSR di Ancona, all’ITRA di Molfetta e al Pontificio Ateneo S. Anselmo. Tra le sue pubblicazioni: Desiderio della bellezza da Platone a Gregorio di Nissa (2007); Antropologia e teologia spirituale (2014); Al di là del "genio femminile" (2014), Socrate, pedagogo della Bellezza (2018). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Maria Egiziaca. "La penitente del deserto" (2020).