Il mondo ha sete di spiritualità

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Teologo non allineato, docente in università non ecclesiastiche, fautore di una spiritualità ecumenica universale, Vito Mancuso inaugura la sezione “Dopo la morte. L’aldilà nelle parole dei tre monoteismi. mercoledì 21 settembre alle 20.45 presso la Chiesa di Loreto.  


Di seguito riproponiamo l'intervista di Vittoria Prisciandaro per il mensile Jesus di settembre

IL MONDO HA SETE DI SPIRITUALITÀ

 
Intervista di Vittoria Prisciandaro a Vito Mancuso  - Settembre 2022
 

@Jesus - mensile di cultura e attualità religiosa


Nella gente c’è il rifiuto della religione tradizionale ma anche grande ricerca di etica e trascendenza, sostiene il teologo Vito Mancuso. Ed è ciò che la Chiesa dovrebbe offrire, a partire da una liturgia che favorisca la preghiera. Il cammino sinodale? «Le vere rivoluzioni vengono dell’alto»


Non insegna in un’università ecclesiastica, ha una solida formazione teologica, riesce a vivere dei suoi libri. È anche per questi tre fattori che probabilmente, quando si tratta di affrontarequalche argomento “delicato”, più di una persona passa la palla: «Chiedi a
Vito Mancuso, può parlare con più libertà..». 60 anni, originario di Carate Brianza, genitori siciliani, il teologo che si defi nisce “post-cristiano” sarà ospite a “Molte fedi sotto lo stesso il cielo”.

«Il cristianesimo è parte integrante di me e al contempo non è più
l’unica spiritualità che definisce il mio credo, il mio agire, il mio pensare. Sto provando a sviluppare una spiritualità ecumenica universale».

Lei è un osservatore attento del mondo delle fedi. Cosa pensa del
cantiere sinodale della Chiesa cattolica?

«Proprio per la mia posizione, ho un po’ di pudore a prendere la parola, sono con un piede dentro e uno fuori. Credo che si possa parlare fruttuosamente della Chiesa solo se, insieme, si parla del mondo. L’unione “Chiesa-mondo” è strutturale soprattutto per il cattolicesimo, che non a caso almeno dal IV secolo ha pensato se stesso non sulla base della spiritualità o dell’etica, ma del diritto. Basta guardare l’organizzazione della Chiesa a tutti i livelli, il diritto romano è la base del diritto canonico. Insomma la Chiesa non può pensare se stessa e prescindere dal mondo».

 

Un mondo che è senza religione…

«Ma anche palesemente alla ricerca di una spiritualità. Ci troviamo al cospetto di questa dialettica:  il mondo occidentale rifi uta la religione tradizionale in cui si è confi gurato, sia nella forma cattolica sia in  quella protestante, ma è alla ricerca  di un’etica, e non c’è etica senza spiritualità. Per questo la Chiesa, secondo me, per il bene di sé e del mondo, deve avere la spiritualità come prima preoccupazione. Penso al cardinale Carlo Maria Martini, da cui ho imparato che alla base di tutto vi è la dimensione contemplativa della vita. In questo discorso è prioritario che la liturgia favorisca la preghiera. Lo dico perché durante la Messa ho  l’impressione che ben poche persone preghino. Paradossalmente per pregare in chiesa vi devi andare quando non c’è la Messa».