«Inumana». Le voci della guerra in Medio Oriente in scena a «Molte Fedi»
«Cos’è un uomo senza la libertà?». Se lo chiede il fantasma di un tunnel, mentre traghetta verso la morte cinque anime di Gaza. Se lo chiedono anche Laura Silvia Battaglia e Rossella Spinosa, che porteranno il loro melologo «Inumana» il 6 ottobre alle 20.45 nella Chiesa di S. Andrea in Città Alta.
Ci sono dei momenti storici in cui il linguaggio intellettuale, da solo, non basta. Dei momenti in cui serve che questo tipo di linguaggio ne incontri un altro: quello emotivo. «È la forma di comprensione più alta che ci sia, perché è quella più completa per l’essere umano. Noi non pensiamo soltanto col cervello: noi sentiamo con il nostro corpo, con i nostri sensi».
La maggior parte delle volte, l’incontro tra i due linguaggi avviene nell’arte. Ne è convinta Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista siciliana, reporter in aree di crisi specializzata in Medio Oriente e docente in diverse istituzioni italiane ed europee. Ma anche musicista “silente”, come si definisce sorridendo, diplomata in pianoforte al Conservatorio e mezzosoprano. Tra un reportage e l’altro, il suo passato musicale è tornato a emergere quando Rossella Spinosa, pianista e compositrice comasca, le ha chiesto di lavorare con lei per provare a rispondere alla domanda: «In cosa si trasforma un uomo se viene privato della libertà?».