Con il concerto "50 anni di bella Bella Ciao" di martedì 12 dicembre si è conclusa l'edizione 2023 di Molte Fedi. Una chiusura importante per il progetto culturale che, dopo 16 anni, saluta Daniele Rocchetti, fondatore, ideatore e storico coordinatore. A raccogliere il testimone della rassegna sarà Francesco Mazzucotelli, attualmente docente di Storia della Turchia e del Vicino Oriente presso l'Università di Pavia. Autore del volume "Guida alla politica mediorientale", pubblicato da Mondadori nel 2021, Francesco Mazzucotelli è membro del cda della Fondazione Serughetti La Porta e nel quinquennio 2018–2023 è stato coordinatore del gruppo di lavoro sulla cittadinanza e i mondi della politica all'interno della CET 1 (comunità ecclesiale territoriale della città di Bergamo).
«Ringrazio chi in questo tempo si è fatto sentire e mi ha mandato segni di vicinanza affettuosa – afferma Daniele Rocchetti -. Nessuno mi ha chiesto di lasciare il ruolo e non ci sono ragioni – né di nuovi incarichi sicuri in mano né di pensione in arrivo – che mi hanno obbligato o invitato a farlo. Lo faccio unicamente perché credo sia importante – anche quando è doloroso come lo è per me ora – avviare processi, non occupare spazi. Ho maturato la convinzione che solo l’uso generativo e umile del patrimonio passato è mestiere decisivo per non compromettere il futuro e che è fondamentale imparare a consegnare. In questi anni è cresciuta una generazione di ragazzi in gamba che si sono presi in carico via via una fetta sempre più importante del progetto. Porterò con me la passione e l’amicizia con le tante persone che ho e che hanno reso lieve un carico che a volte si si è fatto sentire».


«Sono molto onorato ed entusiasta di iniziare questo nuovo incarico e di accogliere la sfida che questo comporta e allo stesso tempo sono consapevole delle responsabilità che mi assumo e degli obiettivi verso i quali puntare – afferma Francesco Mazzucotelli -. Sento e voglio esprimere profonda gratitudine verso le Acli di Bergamo e in particolare verso Daniele Rocchetti, per aver creduto in me e avermi ritenuto la persona adatta per questo ruolo e in grado di raccogliere un passaggio di consegne certamente non facile. Molte Fedi è stato, è, continuerà a essere uno spazio e uno strumento di riflessione sulle grandi trasformazioni culturali e sociali di questi anni, a partire dai mutamenti della comunità bergamasca dentro un mondo globale. Vorrei che la rassegna potesse essere nutrita dall'obiettivo di offrire un programma culturale di qualità che sia accessibile a un pubblico ampio: una cultura aperta, critica e soprattutto popolare. Non dimenticando la rivendicazione della legittimità di prendere posizione e non solo di stare a guardare».