Per salvare clima e cavoli

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Si prevede che nel 2040, se non interverremo, nel mondo si verificherà una diminuzione della disponibilità di acqua di circa il 20% rispetto a oggi. 
Solitamente si pensa che sia la mobilità la fonte principale di tossicità, invece ciò è da ricercarsi nel sistema alimentare, che incide per il 35% sull'inquinamento globale - all'incirca il doppio rispetto ai trasporti.
Sul piano economico si continua a utilizzare il PIL come indicatore di ricchezza, ma non tiene conto di variabili come il rispetto dell'ambiente, l'impatto della crescita della ricchezza, le ingiustizie sociali.

Questi sono alcuni dei dati allarmanti presentati recentemente da Gael Giraud e Carlo Petrini in merito alla questione ambientale, che è da sempre di respiro globale e che interessa economia, giustizia sociale, mobilità, alimentazione, industria e risorse. Una questione urgente che ci chiede di agire, anche nel nostro piccolo.

Quest'anno all'interno della rassegna abbiamo deciso di dedicare all'ambiente quattro appuntamenti: un reading, due conferenze e un film. 

 

Primo appuntamento con Luca Mercalli, scienziato del clima e divulgatore, martedì 5 settembre alle ore 18.00 (prenotazioni a partire dal 21/08) presso l'Aula Magna di Sant'Agostino ci racconterà una sua piccola esperienza personale: coltivare un orto domestico. Un'azione concreta, quotidiana, da accordare sull'impegno e sulla costanza, che tutela la salute dell'ambiente e di chi lo vive per allargare gli orizzonti sui cambiamenti climatici e la crisi ambientale in atto da tempo.

Come e quanto la guerra contribuisce al cambiamento climatico? Nella seconda conferenza sul tema, lunedì 2 ottobre la fisica, climatologa e divulgatrice Elisa Palazzi si focalizzerà, oltre che sul conflitto russo ucraino, sui Paesi nel mondo in cui si combatte per le risorse abbattendo risorse, con un impatto estremamente problematico e spesso poco analizzato.


A completare la sezione il reading musicale "L'uomo che piantava gli alberi" di Jean Giono con Lella Costa e il musicista Gianluigi Trovesi e la proiezione del film "Terra e polvere" sull'erosione delle comunità rurali cinesi e sulle politiche governative che le prendono di mira.


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