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Ulrica si racconta a Noemi Cucinotta, in un dialogo che svela la vicenda di una donna, medico e psicologa, che ha contribuito significativamente allo sviluppo della neuropsichiatria infantile, vivendo con coraggio i cambiamenti che hanno trasformato la sanità pubblica. Le sue risposte franche ed empatiche sono una testimonianza preziosa a cavallo tra due secoli della nostra storia; Ulrica ha vissuto guerre, ricostruzioni, cambiamenti in medicina e nel campo della tecnica, e ha sempre mantenuto un forte impegno politico e sociale. Sin da quando da giovane è stata una staffetta partigiana, Ulrica ha sempre scelto di fare, di agire una cura del prossimo fatta di gesti concreti e di scelte, come quella di fondare a Bergamo nel ’79 l’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri. In queste pagine le sue parole sono un inno alla vita piena, un invito ad esserci, attraverso una professionalità che può farsi servizio e il valore delle diverse possibilità di volontariato e cura.
ULRICA RAVASIO ZANELLO
Parre (Bergamo), 1926. Diplomata al Liceo classico “Paolo Sarpi”, nel 1950 si laurea in Medicina e Chirurgia a Pavia. Studia al CNR di Roma, si specializza in Pneumologia a Padova e in Psicologia a Torino. Lavora presso il sanatorio dell’Ospedale Maggiore di Bergamo, presso il Consultorio medico-psicopedagogico dell’ONMI di Bergamo, occupandosi dei minori disabili e presso l’Istituto medico-pedagogico “Angelo Custode” di Predore. Quando si scioglie l’ONMI, viene nominata Responsabile della vigilanza sugli istituti per minori dalla Regione. Nel 1979 fonda a Bergamo l’Associazione Volontari Ospedalieri (AVO), di cui ha mantenuto la presidenza fino ai primi anni Duemila.